E’ l’interpretazione più attuale del Soave Bertani, un vino
che storicamente è stato presente sulle più importanti
tavole del mondo. Il Sereole è un Soave dalla personalità
esuberante ed inconfondibile. è prodotto esclusivamente
con Gargànega, la più elegante uva bianca autoctona veronese coltivata nel vigneto Sereole, vero e proprio “cru”
posto sulla collina tra Soave e Monteforte d’Alpone, dove
il terreno argilloso con buona presenza di sostanza organica arricchisce ed esalta le tipiche note varietali del vitigno.
La vendemmia, leggermente tardiva, unitamente alla fermentazione del mosto in grandi tini di rovere, aggiunge
freschezza e sapidità che ben si sposano con un leggero
affinamento in legno, per donare al vino morbidezza e
complessità. Soave di superiore equilibrio e personalità, il
Sereole si abbina piacevolmente agli antipasti, alle zuppe
e alle carni bianche.
Vitigni e impianti: | Gargànega. Le viti sono allevate a pergola veronese con una densità di 3.000 ceppi per ettaro e a spalliera con 5.000 ceppi/ha |
Zona di produzione: | Sereole è un “cru” dalla zona Classica del Soave, il Monte Tondo, ubicato tra i comuni di Soave e Monteforte d’Alpone. I terreni, franco argillosi con buona presenza di sostanza organica, sono posti in collina. |
Vinificazione: | La raccolta manuale delle uve avviene dalla metà di ottobre, quando le stesse sono ben mature e ricche di sostanze aromatiche. Alla diraspatura segue una pigiatura soffice con parziale contatto delle bucce a freddo, a temperatura di 7°C cui segue la fermentazione in tini di rovere francese con 75 hl di capienza, controllata attorno ai 16°C. |
Maturazione: | La maturazione avviene sui lieviti di fine fermentazione sempre nei grandi tini di legno, per circa sei mesi. All’imbottigliamento segue un periodo di affinamento di almeno tre mesi. |
Note organolettiche: | Colore giallo paglierino con riflessi dorati; al naso si apre netto in un bouquet floreale con le note tipiche di sambuco e pera, per poi evolversi in profumi più dolci di frutta a pasta gialla come albicocca, ananas e melone. In bocca è morbido, ripropone il gusto dei frutti già avvertiti al naso con note sapide e lunghe che ne esaltano l’elevata struttura. |
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